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Mörike, Eduard.

Poeta tedesco. Trasferitosi nel 1817 a Stoccarda, si avvicinò ai poeti classici greci e latini, a Shakespeare e ai poeti tedeschi del Settecento e del primo Ottocento. Nel 1822 si iscrisse all'università di Tubinga dove studiò Teologia protestante. Risale a questo periodo la romantica passione per l'avventuriera svizzera Maria Teyer che gli ispirò i versi tormentati del ciclo di poesie Peregrina. Diventato vicario, dal 1826 in poi occupò diverse sedi parrocchiali della Svevia, nel 1829 si fidanzò con Luisa Rau e scrisse alcune delle liriche d'amore più ispirate. La rottura del fidanzamento e le continue malattie acuirono la vena malinconica del poeta e infusero nella sua produzione un'inquietudine e un'intensità tormentata che rendono M. una delle figure più interessanti del periodo. Nel 1832 pubblicò il romanzo Maler Nolten, che comprende una serie di liriche, e il dramma fiabesco L'ultimo re di Orplid nel quale, oltre a idealizzare le donne amate e a raccontare tristi storie romantiche, mette a nudo il suo dissidio interiore e fa una rappresentazione brillante di molte vicende quotidiane. Nel 1834 fu nominato vicario di Cleversulzbach; scrisse novelle romantiche, racconti e altri cicli di poesie. L'amore per la moglie Margarete von Speeth gli ispirò i sette canti dell'Idillio sul lago di Costanza (1846), di straordinaria atmosfera fiabesca e vivace freschezza realistica. Nel 1851 ottenne la carica di professore di Letteratura al collegio cateriniano di Stoccarda. Questo è il periodo di maggiore maturità artistica a cui risalgono la storia dell'Omino di Stoccarda, che comprende la vicenda della bella Lau, due volumi di traduzioni di liriche greche e Mozart in viaggio verso Praga (1866), novella dal tono elegiaco, considerata il suo capolavoro. Molte sue poesie furono musicate da H. Wolf, Brahms e Schumann (Ludwigsburg 1804 - Stoccarda 1875).